Jerry Brotton ci conduce per mano in una griglia aperta di suggestioni, tracciando a sua volta una mappatura possibile dell'universo cartografico, nelle sue significative tappe storiche. "Come approccio scientifico, o studio coerente dei principi di realizzazione
delle mappe geografiche, la cartografia è molto recente; in particolare, la tradizione
del tardo ventesimo secolo ha inteso marcare fortemente le mappe con un elemento di unità ideologica. La geografia, qui, è stata subordinata alla
politica, strumento per sua natura parziale di rappresentazione del mondo." E ancora: "In La storia del mondo in dodici mappe (Feltrinelli, 2013) vorrei risalire ai valori fondanti, poetici e utopici, della
creazione delle mappe, in automatismi dell'immaginario che funzionano anche oggi. La prima volta che il nostro pianeta viene fotografato dallo spazio è nel '73, con la missione Apollo; quell'immagine trasforma la percezione collettiva del
mondo, ne rafforza una connotazione ambientalista. Tolomeo nel '500
cerca di immaginare come il mondo appare dal cielo; ma anche la
rappresentazione sinottica del globo offerta oggi da Google Earth contiene
elementi di astrazione, funzionali all'idea di un servizio di mappatura cristallina e interattiva fino al dettaglio. Guardate quel
globo verde e blu, rotondo e perfetto: manca l'ombra di una nube".
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