Francesco Cataluccio e
Agata Tuszyńska hanno dato vita a un vero e proprio "contrappunto a due voci" sul tema della memoria, annodando il filo di una singolare figura di raccordo fra i loro libri, lo scrittore polacco Bruno Schulz (1892 - 1942), di cui Cataluccio ha curato l'opera completa per Einaudi, e che Tuszynska a sua volta incontra nel suo lavoro biografico dedicato a Wiera Gran.
Nello scenario del Ghetto di Varsavia, luogo dove la storia deposita ancora un filtro simbolico refrattario al disincanto di qualsiasi sguardo, si rigioca la partita della memoria, del giudizio postumo, della possibilità stessa di fare letteratura.
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Francesco Cataluccio |
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