"Vengo dalla scuola di Borges; lui diceva che la parola 'politica' è del tutto incompatibile con la parola 'letteratura'. Mi sono trovata così a entrare nella dimensione 'politica' del dramma argentino, narrando fiction; ma l'ho fatto cercando di non prendere una posizione preventiva, semmai ponendomi di volta in volta nella condizione di chi vede le cose nel loro 'succedere', le descrive, si interroga sul loro significato ripartendo da zero. Così affiorano forse più gradualità, più sfumature intermedie. Credo che quest'approccio, forse, appartenga a una sensibilità più 'femminile"' rispetto al contrasto più marcato e in bianco e nero che contraddistingue spesso il punto di vista maschile."
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