Fare
incrociare Naomi Alderman
e Noémi
Szécsi, fra le giovani voci più interessanti del panorama
letterario internazionale, sul filo di una comune assonanza d'accenti
in un registro che si può definire per semplificazione "gotico",
è forse uno degli azzardi più stimolanti di questo Festival. "Gotico"
che in Szecsi ha a che fare con l'incursione nel genere
"vampiresco", e la rivisitazione ironica dei suoi
cliché, nel suo fortunatissimo e colto romanzo d'esordio (La
vampira snob,
BaldiniCastoldi, 2014.
); in
Alderman con il suo interesse inesausto per il sovrannaturale, in
particolare il tema degli "zombie".
Alderman, personaggio dagli interessi poliedrici, videomaker scrittrice e programmatrice di giochi elettronici, vampiri zombie o lupi mannari che siano, animano le sue creazioni letterarie e i suoi videogiochi. Ma ne Il vangelo dei bugiardi, (Nottetempo, 2014), il suo ultimo libro, si affaccia un Sovrannaturale al netto di effetti speciali, interamente connaturato negli affetti speciali della storia; un soggetto delicatissimo, come la vita di Gesù, vista da un'angolazione "ebraica" in senso antropologico prima che ideologico, assai apprezzata perché concepita in un'ottica interconfessionale, il più possibile oggettiva e aperta.
Nessun commento:
Posta un commento