HOME UFFICIALE               PROGRAMMA               INCROCI SU FACEBOOK               INCROCI SU STORIFY               INCROCI SU TWITTER

sabato 28 marzo 2015

'35 morti', l' "antiromanzo" di Sergio Álvarez

"Voglio sentire il vento, aggiunse e si tolse i pantaloncini e la maglietta. Il reggiseno, nonostante fosse molto piccolo, era comunque grande per i suoi seni adolescenti, la brezza le scompigliava i capelli e aveva la pelle d'oca per il freddo. Ti prenderai l'influenza. No, sul fiume sono sempre andata nuda, sono abituata, disse, e riprese il remo. Preferii non guardarla più e mi misi a cercare una stella in cielo. Un attimo dopo si stancò, mi passò il remo e si sedette.
Era molto tardi, le cicale si erano zittite e la notte era tranquilla. Mi sentivo strano, le mani mi tremavano, mi pulsavano le vene e avevo l'uccello impaziente. In quel periodo scopavo poco, una volta al mese, forse una ogni quindici giorni, ma vedere Estrella mezza nuda, con la radio in braccio, che muoveva la testa al ritmo della musica, vedere la sua schiena scura ancora intatta e la stoffa delle mutande che si nascondeva nella carne delle natiche mi eccitò molto." 
(da 35 morti, La Nuova Frontiera, 2013)
Sergio Álvarez: "35 morti può essere definito in qualsiasi maniera. Si può anche dire che è un libro incompiuto e che si continuerà a scrivere per molto tempo, perché i personaggi che vi prendono parte hanno una vita propria, quasi indipendente. Qualcuno lo ha definito antiromanzo, forse per il fallimento del protagonista principale, ma allo stesso modo potrebbe definirsi romanzo storico o d’avventura o magari una riscrittura del feuilleton latinoamericano sotto forma di libro".

Nessun commento:

Posta un commento