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giovedì 26 marzo 2015

Il traduttore, ladro gentiluomo

L'incrocio di civiltà è anche, di necessità, un incrocio di codici; ma se in prosa senso e struttura grammaticale regolano gran parte del traffico, in poesia il filtro della traduzione non può agire da collettore o imbuto per un semplice travaso di contenuti, peggio ancora da stampo per ricavarne un calco più o meno fedele all'originale.

Anthony Molino, antropologo e psicanalista, traduttore di uno dei più grandi poeti italiani viventi come Lucio Mariani (purtroppo assente alla prima sezione di Incroci di poesia contemporanea per gravi motivi di salute), riafferma così il concetto: "C'è un film di Hitchock di circa mezzo secolo fa, Caccia al ladro, con Cary Grant nei panni di un ladro gentiluomo pressoché perfetto. Il traduttore di poesia dovrebbe seguirne un poco il modello: rubare dall'originale quel che basta per farlo proprio e ricrearlo, unico modo per rianimarne la forma in un'altra lingua, che in poesia è anche un'altra vita".

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