HOME UFFICIALE               PROGRAMMA               INCROCI SU FACEBOOK               INCROCI SU STORIFY               INCROCI SU TWITTER

sabato 13 aprile 2013

Gabriella Kuruvilla e Igiaba Scego: l'anima candida della letteratura e le "pecore nere"

da sinistra a destra: Pia Masiero, Gabriella Kuruvilla, Tiziana Agostini, Igiaba Scego
 
 
Gabriella Kuruvilla
Gabriella Kuruvilla: "Il mio romanzo (Milano, fin qui tutto bene, Laterza 2012) è un tentativo di "tuffo" da più angolature nella realtà della pseudoperiferia milanese, tentato attraverso i sensori e la dimensione fisica del corpo. I media spesso amplificano la pericolosità di certe zone della città, di solito si tira in ballo il bronx; e questo ha un impatto fortissimo nell'immaginario quotidiano di chi ci vive, esce, sviluppa relazioni. Il paesaggio urbano per me ha la forza di un personaggio. La natura dell'altro in opposizione al Sé non coincide con una persona, oltrepassa i limiti di un dato contenitore umano. L'altro 'è' il paesaggio. Mi interessa l'intersezione delle tracce umane, restituirne la varietà un po' come faccio nei miei quadri, qui attraverso la forma di una narrazione aperta, a più voci".
 
 
Igiaba Scego
Igiaba Scego: "La mia è una storia personale dolorosa, che non è potuta non filtrare, nel corso degli anni, nella scrittura. Anche per me, come per Gabriela, ogni storia passa attraverso il sensore dei corpi, credo anzi che ogni tema “corporeo” sia di per sé un tema sociale; e abbia strettamente a che fare col dilemma che a tutt'oggi vivono le cosiddette “seconde generazioni” di immigrati. L'italianità è un vestito che richiede continuamente tagli e adattamenti. In questo senso la persistenza sul mercato di Pecore nere (Laterza), il libro a più mani che scrissi nel 2005 con Gabriela, vero e proprio long seller in costante diffusione, per un verso mi dispiace: vorrei che quella dimensione appartenesse alla storia, che si potesse leggere  come il reperto di una fase esaurita della sensibilità collettiva. Ma continua a vendere, il che mi fa pensare che forse è un libro ben riuscito, ma che d'altra parte siamo rimasti ancora tutti fermi lì".

Nessun commento:

Posta un commento